[foto di Umberto Santucci]
Quando sabato 14 novembre è uscito l’articolo di Franco Bergoglio su Alias de “il Manifesto”, i fatti appena successi nel mondo (che Parigi, a me molto cara, non è tutto il mio mondo) erano così sanguinanti che mi era sembrato fuori luogo, o addirittura provinciale, parlare di Jazz Inchiesta Italia.
Oggi
devo ammettere che il mio pensiero, come quello di molti altri, era forse offuscato
dal dolore perché rileggendo l’articolo, che non a caso ha per sottotitolo «una
meditazione politica», i parallelismi con l’attuale situazione globale,
riflessi attraverso i confini mentali, l'eco mediatica che spinge nella
direzione voluta e le responsabilità politiche, possono essere spunti di una
più vasta riflessione, che prende il libro di Enrico Cogno solo come migliore
pretesto.
«Se
arte e società rispecchiassero in maniera meccanicista la politica, una nuova
inchiesta sul jazz italiano esigerebbe stomaci robusti»
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