mercoledì 5 gennaio 2022

Cogli l'attimo... a Paolo Piangiarelli

C’è stato un momento, oramai due anni fa, in cui mi è sembrato davvero che fosse possibile realizzare e diffondere un corposo libro tributo a Paolo Piangiarelli ed alla sua creatura prediletta, la Philology Records.


La famiglia arrivò a me credo grazie a Franco Bergoglio, che mi mise in contatto con Daniele Massimi di Musicamdo / Macerata Jazz e sicuramente per via dell’intervista fiume che avevo realizzato con Paolo nel febbraio 2017 e solo in parte pubblicata sul mio blog.

Si parlava di un rilancio dell’intero catalogo, di necessarie ristampe e nuove incisioni e si voleva dare forza a tutto questo con un ampio racconto della storia dell’etichetta di Macerata (che poi sarebbe stato il ritratto più fedele di Piangiarelli che si poteva mai realizzare), operazione che fu annunciata anche alla stampa locale.

Io ne fui da subito entusiasta e proposi, oltre ad utilizzare stralci inediti dell’intervista, di contestualizzare il tutto con attuali interviste ai musicisti che avevano fatto parte della sua “scuderia”. Fu così che grazie ai generosi contatti di alcuni amici, su tutti quel “gaittone” di Guido, mi ritrovai a solleticare i ricordi di Enrico Rava, Franco D’Andrea, Tiziana Ghiglioni, Enrico Pieranunzi, Fabrizio Bosso e tanti altri, tra cui addirittura Paolo Fresu, che con Piangiarelli aveva realizzato un solo album, se pur significativo, quel tributo a Luigi Tenco ancor oggi grondante emozioni. E, ovviamente, tutti ne raccontarono delle belle sulla Label e sul suo patron…


Nel frattempo noi mettevamo ordine nello sconfinato catalogo, stilavamo piani di diffusione, abbozzavamo progetti di mostre fotografiche e di ascolti sensoriali che avrebbero costituito il contesto della presentazione, spesso su Zoom o presso un tavolo del Mercato di Termini, zona “facile” per gli incontri tra me, unico romano, e i marchigiani Cristiana Piangiarelli, Daniele, appunto, Diego e forse qualcun altro che ora mi sfugge.



Alla fine terminai il lavoro a tempo di record per i miei canoni, sbobinando e trascrivendo parte delle interviste che, vista la ghiotta occasione, avevo realizzato in maniera più ampia rispetto al tema (potevo farmi sfuggire i ricordi di Rava, Pieranunzi e D’Andrea anche su Sinesio e la HORO???) e quasi mi commossi quando inviai il filONE definitivo (dopo tante revisioni, eh…) e dissi che, se andava bene a tutti, saremmo finalmente potuti andare in stampa per essere così pronti per la 51° edizione del Macerata Jazz al Teatro Lauro Rossi!!! wOw!


Dopo aver ricevuto il lavoro completo e ingaggiati da tanta “storia” che, forse, nemmeno loro conoscevano bene sul loro Paolo, la famiglia iniziò a ragionare però su un editore di rilievo, anziché un’autoproduzione, su una distribuzione nazionale (magari anche in edicola con allegato il famigerato CD compilation), su una traduzione (necessaria) ed una stampa in grande formato e quadrichrom per le copertine. Per me il mio scritto valeva molto meno del famoso primo “assolo nasale” che Charlie Parker aveva eseguito nella cabina telefonica (e Piangiarelli pubblicato in un mare di critiche) e, anche se quest’aumentata attenzione non poteva che rendermi orgoglioso, tentai di riportare tutti con i piedi per terra per portare a termine l’operazione, in maniera forse meno enfatica ma di certo più sicura… 


Insomma, alla fine abbiamo perso l’attimo… il libro è rimasto nel mio Hard Disk (dovrei scrivere il libro dei libri nel cassetto, un giorno) non venne più dato alle stampe né in piccolo né in pompa magna ed io sono molto dispiaciuto perché ora suonerebbe come un “coccodrillo” mentre all’epoca, anche se Paolo stava già molto male, sarebbe stato ancora un meritato riconoscimento che nemmeno la stampa specializzata aveva mai concepito. Unico insegnamento (peraltro molto noto): cogli l’attimo, perché la vita non resta ferma a guardare, mai.



Tra l’altro, non mi sono nemmeno mai scusato con tutti quei Musicisti che mi hanno dedicato il loro tempo ed i loro ricordi e lo faccio ora, anche se per questo naufragio, speriamo momentaneo, all'epoca non ero io il capitano.


2 commenti:

  1. Salve, la morte del caro amico Paolo Piangiarelli ha colpito molto anche me - conoscevo le sue condizioni di salute, che si sono negli anni sempre più aggravate, attraverso la moglie Giovanna che periodicamente contattavo - e al dolore, già grande, si aggiunge questa notizia che ho appreso ora dal suo articolo, di questa mancata pubblicazione di un libro che avrebbe fatto bene alla memoria di una splendida persona che ha fatto tanto per il jazz in generale e tantissimo per quello "from Italy" e mi auguro con tutto il cuore, che quanto prima si giunga ad una soluzione per sbloccare questo prezioso documento.
    La ringrazio caramente per il suo impegno e mi ritenga a sua disposizione se potrò esserle utile a condurre in porto questo progetto che omaggerà una figura così importante che assolutamente non dovrà cadere nell'oblio.
    Matteo Piazza

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    1. Grazie Teo, per le sue parole e supporto!
      Noi non dimenticheremo certo e troveremo modo per far conoscere la grande passione di Paolo ai più, spero...

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