«Incontrai
Gato Barbieri la prima volta nel 1965, era appena arrivato a Roma. Lui già suonava
benissimo ma non lo conosceva nessuno. Iniziò a lavorare molto presto, ma solo
come musicista negli studi della Rai. Non ricordo esattamente quando ci
incontrammo, so che dovevo registrare due colonne sonore e avevo bisogno di
bravi musicisti in fretta e quindi lo ingaggiai. Gato aveva un aspetto
gradevole, era calmo e gentile. A quell'epoca era facile scambiarlo per un
impiegato, con i capelli corti perfettamente tagliati e sempre vestito con
eleganza, senza quel cappello nero che tutti oggi conosciamo come
caratteristica del suo look. Qualche anno dopo, ebbe la sua grande chance: fu
chiamato a comporre la colonna sonora per "Ultimo Tango a Parigi" di
Bertolucci. In quell'occasione mi telefonò, chiedendomi se potevo curargli gli
arrangiamenti, poi al momento di iniziare a lavorare non ebbi più notizie. In
seguito seppi che, senza sorprendermi più di tanto, gli arrangiamenti li
avrebbe curati nientemeno che Oliver Nelson!
Il
grande successo di "Ultimo Tango a Parigi", a mio parere, non è
derivato da Gato come compositore ma da Gato come sassofonista. Nonostante
qualche altra possibile occasione non lavorammo più insieme perché oramai anche
io ero impegnatissimo con il mio lavoro. Sui due film che abbiamo fatto insieme
non c'è molto da dire. La musica per "Una Bella Grinta" è stata
realizzata con un quintetto, ed è una delle più jazz della mia carriera. C'è un
aneddoto invece che riguarda "Svezia, Inferno e Paradiso", l'altra
mia colonna sonora nella quale ha suonato Gato. Nel finale i violini dovevano
essere aggiunti elettronicamente, cosa inusuale all'epoca dato che eravamo alla
fine degli Anni 60. Avevo costruito una specie di strumento, un registratore
Ampex a 16 piste dotato di tastiera. Suonando la tastiera i violini erano
registrati su ogni canale. Gato mi chiese di cos'era e io non sapendo dare un
nome al marchingegno lo chiamai "Sarchiapone" una parola nonsense
entrata nella storia grazie a una gag comica di quegli anni. In questa
soundtrack c'è anche la canzone, "Sleep Now, Little One" cantata da
Lydia McDonald che Gato ha reinterpretato in versione strumentale, dandogli una
impronta diversa al punto che cambiammo anche il titolo in "Solitudine"».
Piero Umiliani
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Credits:
Label: Liuto Records
Catalog#: LRS 0063/2
Format: CD
Country: Italy
Released: 1990
O.S.T. of Una Bella Grinta
Movie directed by Giuliano
Montaldo (1965)
Gato
Barbieri (tenor sax),
Enrico Rava (trumpet), Franco D'Andrea (piano, hammond),
Giovanni Tommaso (bass), Bruno Biriaco (drums)
1.
Una Bella Grinta - 5:02
2.
Ballata Della Bassa Padana - 4:45
3.
Lontananza E Sequenza - 6:06
4.
Free Theme - 3:03
5.
Ballata Della Bassa Padana - 1:50
6.
Hammond Blues - 2:20
O.S.T. of Seden Heaven And
Hell
Movie
directed by Luigi Scattini (1968)
Gato
Barbieri (tenor sax),
Antonello Vannucchi (hammond, vibes), Piero Umiliani
(piano),
Enzo Grillini (guitar), Giovanni Tommaso (bass), Bruno Biriaco (drums)
7. Sleep Now Little One -
3:15
8. Solitudine - 2:30
9.
Solitudine - 2:15
10.
Piano Bossa Nova - 1:20
11.
Free In Minore - 2:12
12.
Solitudine - 2:12
13.
Solitudine - 3:50
14.
Sotto Il Tallone - 3:58
Tracks 306 on Side One seem to be missing. :-(
RispondiEliminafor me it's all ok!
Eliminatry again...
Thank you.
RispondiEliminaGrazie!!! Roberto
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