«Con
Franco D’Andrea avevo formato un quartetto, diciamo così “all star”, con
Miroslav Vitous al basso e Daniel Humair alla batteria. Humair è uno dei padri
storici del jazz europeo. Giovanissimo, negli anni Cinquanta aveva lavorato con
tutti gli americani più importanti di passaggio in Europa. In quanto a
Miroslav, aveva dovuto decidere tra una borsa di studio alla Berklee School di
Boston e la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo con la squadra di nuoto cecoslovacca.
Avevo scoperto la cosa a Siena, quando, la mattina dopo un concerto, oziavo su
una sdraio ai bordi della piscina dell’albergo, abbrustolendo al sole e con la
coda dell’occhio vedevo un siluro che a velocità supersonica macinava una vasca
dopo l’altra. Fortunatamente aveva optato per Boston, dove la sua favolosa
capacità tecnica l’aveva immediatamente fatto entrare nell’olimpo del jazz e
dove insieme a Wayne Shorter e Joe Zawinul aveva fondato i Weather Report.
.
Col nostro quartetto, che Daniel aveva battezzato “Quatre”, facevamo una musica estremamente aperta, basata per il novanta per cento su un’improvvisazione che si reggeva soprattutto sull’ascolto reciproco. I temi ci servivano da rampa di lancio, dopodiché era la musica stessa a scegliere dove andare a parare. Era l’esatto contrario della musica di moda in quel periodo, la cosiddetta “fusion”, un genere che non mi è mai piaciuto.
.
Malgrado
fosse completamente fuori moda, Quatre ebbe un notevole successo e suonammo in
parecchi festival, incluso quel supermercato del jazz che è il North Sea
Festival. Un concerto di cui conservo un bellissimo ricordo fu quello del
Festival di Chicago. Il palcoscenico era in un parco circondato da grattacieli.
Cominciammo a suonare verso le 7 di sera. A un certo punto apro gli occhi, il
sole è scomparso dietro le case e le vetrate dei palazzi ci inondano di rosso
mentre, come per miracolo, si accendono tutte le luci. Emozioni straordinarie.
Quatre terminò di esistere anche a causa di certe difficoltà tra Miroslav e
Daniel che tra parentesi, essendo due colossi, causarono la morte delle
sospensioni della mia auto. Come eredità due dischi: uno per un’oscura
etichetta italiana, la Gala,
e l’altro intitolato Earth-cake per
la francese Label Bleu»
da "Incontri con musicisti straordinari", di
Enrico Rava – Feltrinelli editore 2011
.
Credits:
Label: GALA Records
Catalog#: GLLP 91030
Format: LP
Country: Italy
Recorded at Psycho Studio, Milan
Catalog#: GLLP 91030
Format: LP
Country: Italy
Recorded at Psycho Studio, Milan
February - May, 1987
Enrico Rava (tp, flgh),
Franco D’Andrea (piano),
Miroslav Vitous (bass),
Daniel Humair (drums)
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Tracklisting:
1) Mode for Versace – 7:55
2) F. Express – 8:20
3) Small Events – 1:30
4) Autoscontri – 5:25
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1) Flee Jazz – 7:05
2) Merano – 8:00
3) Quatre – 9:27
Lovely album! Grazie!
RispondiEliminagreat album !
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