mercoledì 24 aprile 2013

Giovanna Marturano in Bimba Col Pugno Chiuso meet Guido Mazzon in E Ora Parliamo Di Libertà


Non c’è altra via che combattere, questo è il fatto, e non combattere il giorno stabilito, cioè quando c’è un anniversario, ma combattere tutti i giorni, in tutti gli episodi della vita.
Dal lavoro si può andare in pensione, ma dalla lotta no. La lotta non si può mollare, anche quando sembra che non c’è nessun risultato possibile, serve sempre. Non è vero che lottare non serve.

Giovanna Marturano è una piccola donna di 101 anni, con la gioia di vivere di una bambina.


Mio padre era il classico impiegato dello stato, che ci teneva alla carriera e non si occupava di politica. Lui non era fascista, non gli piaceva il fascismo, mia madre invece era proprio contro il fascismo.

Nelle sue parole risuona la storia del ‘900 italiano, quella di una donna e di una famiglia comune, come la definisce lei, ma che comune non è.


Il nuovo, la civiltà, l’evoluzione da chi viene? Non viene certo dagli anziani. Dobbiamo avere anche un po’ di modestia e non andare dai giovani come dei professori, non è questo che serve, dobbiamo imparare anche da loro.
L’esperienza che abbiamo fatto non basta, dobbiamo fare ogni giorno nuove esperienze, sennò non possiamo spostare niente, questa è la cosa.

La sua è una storia di parte, di quella parte che per un secolo ha lottato contro il totalitarismo fascista e per una vera giustizia sociale.


Io c’ho una certa età, ogni tanto me la sento ed ogni tanto non mi sembra vero ma, per quanto poca forza io abbia, sono decisa a continuare a lottare ancora. Una delle cose più importanti che posso fare è portare la mia testimonianza, perché ormai siamo pochi, a poter testimoniare di persona, delle lotte che abbiamo fatto

Giovanna sa raccontare e le piace farlo, attraverso i suoi libri, attraverso incontri con le nuove generazioni, attraverso interventi politici, davanti ad una videocamera.


Il fascismo è stato un obbrobio, una cosa tremenda, è stato l’imitazione della libertà, della democrazia, della giustizia.
Un giorno mio fratello andò vicino a Milano per aiutare dei compagni ad impiantare una tipografia clandestina. Come si può immaginare, ci fu una spiata e i fascisti andarono sul luogo e lo trovarono che stampava manifesti.


Di conseguenza vennero a casa nostra all’alba per fare una perquisizione e trovarono la traduzione dal francese di un libro “proibito” intitolato Fascisme et révolution e loro cominciarono ad indagare su chi aveva fatto la traduzione. La traduzione la facevamo in tre: mio fratello, mia sorella ed io e la scrittura di mia sorella e di mio fratello si somigliavano, mentre la mia no. Quando mi chiesero chi faceva quel lavoro io negai, ma loro presero un quaderno che c’era in casa con il mio nome e cognome, gli appunti di chimica, e ripeterono: e questo?!... e mi portarono in galera.

Lo fa con la lucidità di chi ha vissuto la vita e conosce il senso vero delle cose, ma soprattutto lo fa con ironia e schiettezza.


Mentre mi portavano in galera in taxi, perché io sono andata in taxi in galera, con un carabiniere e due agenti in borghese, tre persone… una pericolosa…, si fermarono davanti al carcere minorile e mi chiesero: scusate quanti anni avete?! Perché io allora ero giovanissima…
L’arresto di mio fratello fu il più tremendo, poi ci fu quello di mia madre, che ci colpì a tutti molto, ma questo era l’arresto mio e, sinceramente… non me ne fregava niente.

Spesso cerchiamo miti lontani e icone rivoluzionarie, solitamente non crediamo possibile essere partecipi di qualcosa di importante nella nostra semplice quotidianità. Per Giovanna è stato naturale ma, per fortuna, qualche volta c’è chi si impegna per aiutarci a ricordare questo.
Di fatto, si chiamano Todomodo.


Bimba col pugno chiuso vuole raccontare il percorso esistenziale di Giovanna, partendo dai suoi ricordi di bambina che vide la marcia fascista su Roma nel ‘22, fino ad arrivare alla sua attuale lettura del presente e al suo costante impegno politico, che le fa dire “non c’è altra via che combattere, questo è il fatto. Dal lavoro si può andare in pensione, dalla lotta no.”


A differenza del classico documentario di memorie, non si avvale di materiale di repertorio. Le parole di Giovanna prendono forma attraverso il disegno e ci conducono in una nuova dimensione, dove ricordo personale e storia collettiva si fondono e confondono. I racconti di Giovanna sono infatti “illustrati” da disegni ed animazioni realizzati da MaurizioRibichini, in collaborazione con Salvo Santonocito e Adriano Mestichella, con le musiche di Amy Denio, Roberto Fega, Ludovica Valori, Roberta Montisci, Paolo Camerini e Bianca Giovannini.


Bimba col pugno chiuso è prodotto da 441 persone e realtà associative, sparse in tutta Italia e non solo, che hanno scelto di sostenere la sua realizzazione attraverso la campagna di crowdfunding, che è stata lanciata sul portale produzionidalbasso.com, e pure questo è lottare.


Domani, 25 aprile 2013, si potrà godere di Bimba col pugno chiuso al cinema Aquila di Roma, via L’Aquila 66, al Pigneto; doppia proiezione: alle ore 20:30 e alle ore 22:30.

Guardare, in rarissimi casi, è un po' come partecipare.
Buona visione!



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Credits:

Label: PDU
Catalog#: Pld. A. 6024
Format: LP
Country: Italy
Released: 1975, february

Guido Mazzon (tp, flgh, p),
Roberto Bellatalla (bass), Toni Rusconi (drums).

On track «UFFA!» add
Daniele Cavallanti (ten. sax), Filippo Santi (trne), Edoardo Ricci (alto sax)

Tracklisting:


A1) Ed Ora Parliamo Di Libertà (prima parte)
A2) G.M.M. 8.7.74
A3) Canto Facile – Biancaneve
A4) C’era Una Volta Un Re
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B1) Fino Alle Radici
B2) «UFFA!»
B3) Rigmarole
B4) Ed Ora Parliamo Di Libertà (seconda parte)



2 commenti:

  1. Una bella "doppia celebrazione" senza retorica; in più, l'accento sul crowdfunding è davvero di grande interesse, un mecenatismo alla rovescia che trovo assai attuale e può permettere produzioni di grande qualità (in ambito musicale penso al gallo rojo, e più indietro nel tempo alla ReR). Sarei curioso di sentire più pareri in merito, nel frattempo vado a esplorare produzionidalbasso.com

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  2. Quanti ricordi questa musica... grazie

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