Io
non so voi cosa cercate quando navigate in rete... certo, immagino un'occasione
per sapere cosa c'è da fare in città, uno spunto per mostrare con un click una
comune passione o anche solo un giro distratto del web per perdere tempo.
Io
infatti, che mi rispecchio in questa forma virtuale nei profili accennati dai
vostri passaggi, non conosco tutti i vostri interessi e tantomeno li inseguo, eppure spesso mi sono chiesto se questo blog sia destinato a vivere nella ricchezza di
un corale colloquio elettronico o a morire nell'ombra sintetica ed alternata
della partecipazione a senso unico.
Sì,
perché il motivo per cui pubblico sempre più raramente è da ricercarsi nella
mancanza di pura conversazione improvvisa ed immediata, nella carenza di
incontri, affiancati o contrari ai miei percorsi, che arricchiscano una
collettiva intenzione di ricercare sentieri di consapevolezza che non siano
quelli già tracciati ed assicurati.
O,
intendiamoci, magari il problema è tutto mio, fatto
sta che non mi incuriosisce più il consueto botta e risposta da 140 caratteri o
la ripetizione, in mille sfumature di grigio, della stessa notizia funerea o
festosa. Addirittura mi infastidisce oggi l'incapacità d'intenderci al primo
colpo con decine di appassionati che da tempo hanno scelto una forma simile, eppur diversa dalla mia, per poter rappresentare una comune passione.
Boh,
magari sto solo invecchiando e, come consuetudine, mi sto inacidendo, però è
grazie ad incontri come questo che ancora non mi sono fatto saltare gli Hard
Disk. A voi invece cosa vi tiene vivi?
(to
be continued...)
Art by David Lapham
«Come
tre cospiratori, suonando assieme s'intendono per cenni; non serve loro
partitura alcuna, il dialogare del Trio e quello comune col silenzio conduce la
musica lontano dai manierismi del genere, lungo sentieri inediti che prendono
le mosse dalle idiosincrasie di ciascuno di loro, in un indeterminato fluttuare
che compone e decompone continuamente figure sonore che mai restano»
Giampiero
Cane, dalle note di copertina
Credits:
Label:
Discoteca di Stato
Catalog#:
CD DDS 98-1
Country: Italy
Recorded in Rome , at the Discoteca di Stato on February
21st 1998,
for the anniversary of the
Mario Schiano's first jazz concert
Mario
Schiano (alto & soprano saxes),
Giancarlo
Schiaffini (trombone),
Bruno
Tommaso (bass)
Tracklist:
1. Until Now - 1'38"
2. Tendency - 3'42"
3. Proneness - 6'18"
4. And The Others Two? -
2'20"
5. Bent - 4'26"
6. Leaning - 4'38"
7. Self Appreciation -
6'58"
8. Henceforth - 11'30"
9. (to be continued...) -
0'37"
Thank you so much!!/ Please, booklet if it possible
RispondiEliminaGrazie per il post e soprattutto grazie per aver ripreso a scrivere sul blog. Ti devo molto, specie per quel che riguarda il jazz italiano degli anni '50 e '60. Ho cominciato ad ascoltare concerti di jazz all'università nel 1979 e, come altri, sono partito direttamente dall'avanguardia: concerti di Braxton, ROVA, Bill Dixon, etc. Il Jazz precedente l'ho riscoperto a ritroso. L'unico jazzista italiano che conoscevo era D'andrea, che avevo sentito quattordicenne con i Perigeo a Treviso e il grande Nunzio Rotondo, a cui devo in gran parte la mia passione per il Jazz. Ero un ragazzino e guardavo Nero Wolfe in tv in bianco e nero e la musica della sigla finale era qualcosa di fenomenale: era la "mia" musica, quella che volevo sentire (all'epoca manco sapevo che esistesse Miles Davis e il Miles elettricoa cui Nunzio in parte si ispirava. Credo che , come me. siano tanti quelli che devono molto a Nunzio e mi pare che si sia fatto pochissimo per ricordarlo, giusto due dischi della RAI con una selezione di brani. Di Nunzio bisognerebbe ripubblicare tutto! Del suo periodo "elettrico" non c'è in giro niente, una vergogna.
RispondiEliminaGrazie ancora per il tuo blog, era un pezzo che aspettavo che tu riprendessi a scrivere, almeno per me tu sei "il vero servizio pubblico", quello che in Italia non c'è.
Alesssndro - ps se puoi riposta Urbani con i Cadmo, il link è defunto e di Massimo vorrei sentire tutto.
2^ p.s. vorrei segnalarti il seguente link in cui si può trovare la prima parte di Piccola jam di Umiliani il tuo primo post (che io purtroppo all'epoca mi ero perso)
RispondiEliminahttp://verso-la-stratosfera.blogspot.it/2013/03/1967-piero-umiliani_2.html?showComment=1462195189905#c7321164438007309993
Alessandro
Grazie
RispondiEliminameno male che ci sei
RispondiEliminaSalve Nella tua discografia sul jazz italiano degli anni '70 l'unico nome a me sconosciuto è quello di Giorgio Buratti. Potresti pubblicare qualcosa di suo?
RispondiEliminaGrazie
Alessandro
Fantastico - love Schiano and his troupe, thanks for sharing, signore! :)
RispondiEliminaGrazie mile!
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