Il
post seguente era stato da me pubblicato il 03 gennaio del 2008, con il titolo
TROVAJOLI GEZZITAL, sul blog omonimo a questo, che è sparito per sempre dalla
rete, dopo la chiusura di splinder.
In
questi giorni se ne è andato per sempre il Maestro Armando Trovajoli, uomo riservato
ed artista raffinato, ed il recupero di questo
post mi è venuto spontaneo.
Non stupitevi perciò se parlo di Trovajoli al presente o se ci sono delle discordanze nel testo, questo non vuole essere un nuovo post in veste di coccodrillo, ma solamente un piccolo omaggio a futura memoria.
Non stupitevi perciò se parlo di Trovajoli al presente o se ci sono delle discordanze nel testo, questo non vuole essere un nuovo post in veste di coccodrillo, ma solamente un piccolo omaggio a futura memoria.
Non vi siete sentiti liberati e nudi di fronte a Voi stessi, quando Filomena Marturano si è tolta il cappello/maschera e lo ha gettato via in “Matrimonio all’italiana” [1] film di Vittorio De Sica del 1964?
.
Conoscete
quella sensazione agrodolce di malinconia e di feroce ironia che caratterizza
“C’eravamo tanto amati” [2] film di Ettore Scola??
.
Avete
mai vissuto una storia più fragile, amara e solitaria - eppure bella come solo
una struggente melodia sa essere - del capitano Fausto G. interpretato da uno
splendido Gassman in “Profumo di Donna” [3], film di Dino Risi del 1974???
.
La
musica che accompagna, descrive, sottolinea i sentimenti e le emozioni di
questi film, è opera del Maestro Armando Trovajoli, che ha attraversato la Storia del cinema
italiano - e quindi del costume di
questo paese - commentando più di trecento film con l’arte dei suoi suoni.
.
Il
suo “ingresso” nel mondo del cinema è legato ad un Baion, quel El Negro Zumbon
cantato da Flo Sandons e interpretato da Silvana Mangano nel film “Anna” di
Alberto Lattuada del 1951, che avete appena visto.
.
Da
quel "pezzettino stupido" - come dice il Maestro - alla colonna
sonora di “Gente di Roma” [4], delicato e commovente ritratto della sua amata
città, uscito nel 2003 per la regia del suo amico Ettore Scola, è un
susseguirsi di capolavori, premi e riconoscimenti, giustamente in tutto il
mondo. In
questo, uno degli ultimi lavori del Maestro, collaborano tra gli altri : Cicci Santucci
(tp), Danilo Rea (p), Enzo Pietropaoli (bass) e Roberto Gatto (drums), alcuni
tra i migliori musicisti Jazz del nostro paese.
E
non è un caso che Trovajoli creda ancora nel jazz, perché
è stato il suo primo amore.
.
Ovviamente
unito ad una preparazione classica (nel 1948 si diploma in pianoforte a pieni
voti al Conservatorio di S. Cecilia, con il Maestro Libero Barni) e ad una
vasta cultura musicale, che gli permette di esprimersi in diversi ambiti e di
non fare distinzioni tra musiche colte o popolari.
.
Già
nel 1935 troviamo il giovane Armando nel gruppo di Carlo Minari (v) con il
grande trombettista Gaetano Gimelli.
.
Poi
nel ’37, è al piano nell’orchestra di Rocco Grasso, che stava “scrivendo” le
pagine del nostro jazz degli albori suonando - alternandosi con il fratello
Alfio al violino e alla chitarra - nello stile del Quintetto Hot Club de France
di Stéphane Grappelli e Django Reinhardt, senza aver mai ascoltato la loro
musica. Nel 1939 Armando Trovajoli suona con l’orchestra di Sesto Carlini
(alto, cl). Ma
l’amore per il jazz, il Maestro lo esprime anche con piccole formazioni.
.
Nel
1949, invitato da Charles Delouné, Trovajoli rappresenta il jazz italiano al
Festival di Parigi, con Gorni Kramer al basso e Gilberto “Gil” Cuppini alla
batteria. Lì,
nella Sale Playel, la musica Jazz americana si presentava sul prestigioso
palcoscenico europeo, e Lui si trovò a suonare prima di Miles Davis e dopo
Charlie Parker.
.
Da quell’anno iniziò una serie di incisioni jazz a suo nome.
.
Mi
piace ricordare quelle in Trio con Franco Cerri (bass) e Paolo Tagliaferri
(drums) registrate a Roma il 9 Marzo 1950 per una nota etichetta milanese: “La Parlophon
non aveva uno studio nella capitale, e le storiche sedute del Marzo 1950 furono
effettuate con un’attrezzatura mobile portata da Milano". Il pianista Umberto
Cesari, che incise nella stessa occasione, ricorda che le macchine si
guastavano di continuo e loro, ogni volta, ricominciavano da capo [5].
.
Poi
ci sono le incisioni raccolte nell’album “Musica per i vostri sogni” registrate
durante alcune trasmissioni radiofoniche da Lui stesso condotte - sempre nel
'50 - in collaborazione con Piero Morgan - aka Piero Piccioni - dove presentava
esecuzioni in Trio Jazz (con Roberto Nicolosi bass e Gil Cuppini drums) ed
orchestra d'archi, probabilmente il primo tentativo del genere in Italia.
.
Poi c'è stata la grande orchestra jazz, costituita
e diretta da Armando Trovajoli negli studi romani della RAI, tra il 1956 ed il
‘58. Di
quell’importante organico ci resta una sola testimonianza su disco: “The Beat
Generation” registrato in stereofonia a Roma e prodotto in edizione di gran
pregio dalla Rca con i migliori solisti
del Jazz italiano di quei tempi: Oscar
Valdambrini, Nini Rosso, Nino Culasso (tp), Dino Piana (pst trne), Mario
Pezzotta (trne’s), Attilio Donadio (alto s), Gianni Basso (ten.s), Gino
Marinacci (bar. s, fl), Armando Trovajoli (p), Enzo Grillini (g), Berto Pisano
(bass) Sergio Conti (drums), tra gli altri.
.
Agli
arrangiamenti parteciparono Trovajoli stesso, Bill Smith (clarinettista di Dave
Brubeck) e Bill Russo.
Un’impresa
questa, che voleva raccogliere i massimi esponenti del jazz italiano ed
allinearli alle più avanzate esperienze americane - nello stesso anno Stan
Kenton varava la sua orchestra mellofonica e Gil Evans registrava con la sua
nuova orchestra il disco “Out of the Cool” per la Impulse –
In una traccia senza tema, su un semplice giro di blues variamente armonizzato
nel corso di otto chorus, il sax alto di Attilio Donadio impersona la
soggettività del narratore che si addentra nella notte, attraversando luci e
silenzi, lampi ed esplosioni, carezze e coltellate, in un clima di lancinante
tensione… [6]
.
Poi
il Maestro registra “Magic Moments alla Capannina” [7] in quartetto e con
orchestra d’archi. In
questo disco alla voce c’è Miranda Martino, che traghetta il lavoro nell’ambito
della musica leggera, ma nei brani “Lady” e “Corner” dove troviamo Trovajoli al
pianoforte accompagnato dalla ritmica, ascoltiamo veramente del jazz di classe
e si preannunciano le intenzioni.
.
Il
1959 è l’anno in cui il jazz avvolge completamente la musica del Maestro. Questo
è documentato nell’album “Softly”, [8] e in quello che per me è fondamentale
per classificare Trovajoli tra
i più grandi jazzisti italiani e di tutti i tempi.
.
“TROVAJOLI
JAZZ PIANO” [9] inciso nella primavera del 1959 a Roma per la Rca , con Berto “Mr.
Metronomus” Pisano (bass), Enzo “the Look” Grillini (g), Sergio “P.M. the
Count” Conti (drums). Qui
c’è il culmine del suo piano Jazz, personale ed elegante, di raffinata essenza,
leggero e senza fronzoli.
.
Una
pietra miliare dell’interpretazione di grandi standard jazz, eseguiti con una
delicatezza che non vuole sopraffare, con un tocco lieve, come un soffio che
descrive e colora i diversi stati d’animo, con tecnica sbalorditiva e sano
swing. E
pensate che il Maestro, considerato dagli “addetti ai lavori” uno dei nostri
migliori jazzisti, era schivo, quasi bloccato nel suo pudore, insicuro del
significato e del valore delle sue esecuzioni al piano…
Un
segno di grande modestia che è solo dei geni, e degli uomini veri.
Un
dubitare per continuare a ricercare.
.
Come
il senso di magica incertezza che Trovajoli riesce a ricreare in Round Midnight
un capolavoro del Jazz, inciso nello stesso disco.
.
Apre
la traccia il contrabbasso, che annuncia la cadenza.
Poi
parte la melodia al piano, suonata in modo chiaro, essenziale, con la mano
destra che “scandisce” le note per esaltarle e le lega insieme per farle
scendere giù, nella profondità dell’animo umano.
La
ritmica colora appena le ombre, ed il pianoforte sembra stare appena un attimo
dietro nel tempo, creando una sensazione sospesa, come di nebbia azzurrina.
Il
Maestro suona questa traccia con un approccio classico.
.
Se,
per assurdo togliessimo la ritmica, potrebbe sembrare un preludio di Chopin e,
nell’esprimere questo suo senso di classicità Trovajoli sceglie uno degli
autori più moderni del jazz di tutti i tempi, l’imprevedibile, spigoloso,
sghembo, stupefacente, Blue mOnk!
.
Ancora
una sentita dedica d’amore per il jazz.
.
Poi,
nel 1962 i tre album dedicati a Gershwin, [10] l’anno dopo il musical
“Rugantino” [11] e, sempre nel 1963 la splendida colonna sonora di “Ieri, oggi,
domani” [12] , il commento sonoro al film “7 uomini d’oro” [13] del ’65 hanno
portato la musica di Trovajoli in ambienti più vasti e, forse non catalogabili
come “in” jazz.
.
Ma,
come dice il Maestro “quando il jazz ti è entrato nel sangue si manifesta in
ogni evento musicale”
Credits:
Trio & Quartet
Label: RCA
Catalog# 74321-11149-2
Format: CD
Country: Italy
Catalog# 74321-11149-2
Format: CD
Country: Italy
Recorded in
Rome, 1959
Trio:
Armando Trovajoli (piano),
Berto Pisano (bass),
Sergio Conti (drums)
Quartet:
as above plus
Enzo Grillini (guitar)
Tracklist:
.
1)
Get Me To The Church On Time – 4:07
2)
Nice Work If You Can Get It – 3:43
3)
Round Midnight – 5:13
4)
Thou Swell – 3:12
5)
Walkin’ – 5:06
6)
Love Me Or Leave Me – 5:23
7)
Polka Dots And Moonbeams – 3:29
8)
This Can’t Be Love – 3:59
9)
Have You Met Miss Jones? – 3:05
10) With A Little Bit
Of Luck – 5:28
11) These Foolish
Things – 3:21
12) Pick Yourself Up –
3:28
13) Love Is Just
Around The Corner – 3:48
14) Lullaby In Rhythm –
3:24
15) The Lady Is A
Tramp – 2:40
--------------------------------------------------------------------------------
Bibliografia:
Armando Trovajoli di Maurizio Baroni - Marco D'Ubaldo - MEDIANE Libri, June 2007
--------------------------------------------------------------------------------
[1] RCA Records JBPM45-3297
[2] Duse ELP 54
[3] CAM AMP 147
[4] CAM 513879-2
[5] Note di Marcello Piras al disco fuori commercio “italian jazz graffiti” MJP 1064 – agosto 1988.
[6] Dal testo di Salvatore G. Biamonte
[7] RCA IT LPM 10028
[8] RCA IT LPM 10064
[9] RCA IT LPM 10049
[10] Gershwin-Trovajoli, volume 1 RCA PML 10336, vol. 2 PML 10337, vol. 3 PML 10338.
[11] CAM LP Gennaio 1963 - CMS 30-051
[12] CAM LP – CMS 30-076
[13] CAM 2LP – CDR 33-1
[14] Profumo di Donna – Tromba solista Oscar Valdambrini
Bibliografia:
Armando Trovajoli di Maurizio Baroni - Marco D'Ubaldo - MEDIANE Libri, June 2007
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[1] RCA Records JBPM45-3297
[2] Duse ELP 54
[3] CAM AMP 147
[4] CAM 513879-2
[5] Note di Marcello Piras al disco fuori commercio “italian jazz graffiti” MJP 1064 – agosto 1988.
[6] Dal testo di Salvatore G. Biamonte
[7] RCA IT LPM 10028
[8] RCA IT LPM 10064
[9] RCA IT LPM 10049
[10] Gershwin-Trovajoli, volume 1 RCA PML 10336, vol. 2 PML 10337, vol. 3 PML 10338.
[11] CAM LP Gennaio 1963 - CMS 30-051
[12] CAM LP – CMS 30-076
[13] CAM 2LP – CDR 33-1
[14] Profumo di Donna – Tromba solista Oscar Valdambrini
Perfetta descrizione della discografia di un grande del jazz.
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